Fuori si sentiva l'eco dei fucili,
grida per noi incomprensibili,
dentro questo vagone merci,
eravamo stipati come porci.
Non c'erano pi� mamme, n� figli
n� famiglie da riunire,
sicuro c'era un popolo da salvare.
Distrutti, in quel lungo viaggio,
mentre la neve cadeva
e copriva quel treno che lento ci conduceva,
dove non c'era pi� ritorno,
dove finisce il mondo... la frontiera,
quella linea per noi infinita,
da dove ogni cosa non � pi� tornata.
Bambini che piangevano,
attaccati alle gonne ed al seno,
scaldati da quella calca umana,
che ancora di pi� stringeva
e non se ne curava.
Qualche preghiera, mista ad imprecazioni,
urla e mortificazioni.
Qualcuno � tornato dal mondo dell'oblio,
mi ha raccontato... c'ero anch'io.
|